Perché è importante la prova colore
Oggi vi raccontiamo una storia che accade più spesso di quanto si possa pensare. Un grafico ha realizzato una bellissima brochure promozionale per l’azienda che gliel’ha commissionata. Curata sotto ogni aspetto, scelta delle font soppesata pagina per pagina, colori dei testi e del fondo scelti consapevolmente, immagini ad alta risoluzione e ricche di contrasti di colore.
La brochure è stata revisionata e approvata dal responsabile commerciale dell’azienda: è pronta per andare in stampa. Lo stampatore chiede al cliente se vuole fare la prova colore di alcune pagine, ma un po’ per la fretta e un po’ per non avere costi aggiuntivi la risposta è no.
Si procede allora alla produzione. Dopo qualche giorno vengono consegnate le prime copie fresche di stampa. Risultato? I colori dei fondi, delle font e delle immagini sono completamente diverse dal risultato atteso. Forse c’è stato un errore di stampa? O il file non era corretto? No. Semplicemente non si è tenuto conto di una cosa: quello che si vede su monitor (o che si vede stampandolo con la stampante dell’ufficio) non corrisponde a quello che effettivamente andrà in stampa.
Parliamoci chiaro, nei prodotti in cui il colore delle font, dei fondi o delle immagini non è importante (perché non è un elemento funzionale allo scopo del prodotto oppure perchè non ci sono immagini o addirittura perché è in bianco e nero!) non è necessario fare una prova colore. In questi casi è sufficiente fare una cianografica, stampata o digitale, per verificare la correttezza dei contenuti (dell’importanza della cianografica ne abbiamo parlato in un altro articolo). La prova colore serve invece quando nella nostra brochure promozionale, nel nostro volantino o nel nostro libro d’arte abbiamo una gran quantità di colori e sfumature.
Cos’è la prova colore
Fondamentalmente la prova colore consiste in un processo di verifica attraverso cui si certifica che i colori riprodotti nella stampa sono gli stessi indicati nelle caratteristiche dell’immagine presente nel file. Questo è un aspetto fondamentale. La prova colore non certifica che il risultato stampato sia come quello visto sul monitor del grafico. Ogni monitor ha una sua taratura particolare e il risultato non sarà mai uguale per tutti. Quello che rende univoca la resa cromatica di un’immagine sono le impostazioni che le vengono fornite in fase di lavorazione del file: ad esempio percentuali dei colori, pantone.
La prova colore quindi è una stampa realizzata tramite un plotter dove viene riprodotta l’immagine (o la grafica) accompagnata da una scala di colori per verificarne la corrispondenza allo standard.
La procedura più sicura è quella di affidarsi a prove colore certificate, cioè che facciano riferimento alle normative ISO, in particolare la norma norma ISO 12647-7.
Nella prova colore stampata viene riportata una striscia di colori Fogra Wedge per essere validata attraverso un controllo strumentale e quindi verificare se risponde ai valori standard richiesti dalla normativa 12647.
Una prova colore certificata è un elemento di sicurezza sia per il cliente che per lo stampatore. Da una parte infatti il cliente ha la possibilità di verificare che la corrispondenza dei colori e delle immagini che andranno successivamente stampate con quanto da lui realizzato nel file di stampa. Dall’altra parte lo stampatore che dovrà stampare il lavoro avrà delle chiare linee guida da seguire in fase di produzione, evitando brutte sorprese in fase di stampa avendo a disposizione delle prove colore che si basano su uno standard internazionale.