La sostenibilità come valore
Il tema della sostenibilità, in particolare quella ambientale, è ormai entrato in maniera preponderante nella vita di ogni azienda. E meno male che è così. Perché è un aspetto che riguarda il futuro di tutti noi. Tuttavia questo argomento, per essere davvero affrontato, deve essere approfondito seguendo un approccio basato su dati e informazioni.
Un approccio interessante in questo senso lo fornisce Steve Lister, direttore della sostenibilità di HH Global, in un suo intervento riportato su Print Global.
Lister afferma che fino a qualche tempo fa gli aspetti principali a cui un’azienda doveva guardare erano 3: costi, organizzazione e qualità. Oggi a questi elementi imprescindibili si è aggiunta la sostenibilità.
La grande sfida secondo lui è tenere in equilibrio tutti questi aspetti. Il suo approccio parte prendendo ad esempio il mondo della stampa. Immaginiamo un azienda che cerca un partner per realizzare i suoi prodotti di stampa. Trova una tipografia che produce stampati bellissimi, fatti su carta di alta qualità con rilegature e nobilitazioni di alto livello. Ma i costi saranno più alti rispetto ad altri stampatori che puntano tutto sul prezzo tralasciando un po’ la qualità. La sfida che ci aspetta, secondo Lister, è quella di trovare il modo di combinare qualità, sostenibilità e costo.
Educare alla sostenibilità, quella vera
Nel corso del suo lavoro, Lister dice di aver notato è che si è aperto un divario di conoscenza sulla sostenibilità. E quel divario di conoscenza è diventato ora ampio. È un baratro. Le persone vogliono salire sul carro della sostenibilità. E quando si chiede alle persone cosa vogliono fare, qual è il loro obiettivo, qual è la loro missione ci si accorge che non lo sanno. Della sostenibilità ne parlano tutti, ma in pochi capiscono fino in fondo il suo impatto nel processo aziendale
In HH hanno creato un software che misura l’impatto delle varie fasi di lavorazioni in termini di CO2. E questo ha permesso loro di scoprire cose molto interessanti, ad esempio sul reale impatto del digitale in termini di emissioni. Spesso si pensa infatti che le attività digitali siano meno inquinanti di quelle produttive. Insomma, una campagna marketing digital sarà certamente più sostenibile di una cartacea. Ma siamo sicuri? Lister afferma che «Ogni volta che invii una email, c’è un impatto di CO2 del server utilizzato. Possiamo calcolare anche l’impatto sostenibile delle campagne di marketing digitale.
Passare al digitale non è sempre una risposta sostenibile. Piuttosto, vogliamo suggerire ai nostri clienti di avere una campagna di marketing mista». Da ultimo aggiunge che « Direi che al momento più dell’80 per cento delle conversazioni che sto avendo riguardano la stampa fisica. Mentre viaggi per il mondo ti accorgi che il digitale non è maturo in certi paesi. Quindi la stampa fisica è ancora qui ed è ancora il fattore dominante per noi».