Il chicco di riso, tra digitale e cartaceo
Il libro di cui parleremo in questo articolo non è l’unico nel suo genere. Tuttavia è uno dei pochi e certamente uno degli esempi più interessanti di integrazione tra carta e digitale applicata al branding e al marketing.
Di cosa stiamo parlando? Di Acquerello, ispirazioni di riso, un libro fotografico realizzato dall’azienda Acquerello, un’eccellenza nel campo del riso.
L’idea di fondo di questo volume è semplice ma molto interessante: riunire e mettere su carta stampata le migliori fotografie che i follower hanno postato sul profilo Instagram dell’azienda Acquerello, naturalmente con a tema il riso.
Non a caso parliamo di follower. L’idea infatti è stata quella di non avvalersi di influencer o post sponsorizzati, ma di lanciare una sorta di contest ai follower “reali” chiedendo loro di realizzare e pubblicare le loro foto.
Il risultato è stato sopra le aspettative, tanto che le sole foto selezionate hanno permesso di realizzare un libro di quasi 300 pagine.
Ma non bastava il digitale?
Questa è la domanda che alcuni potrebbero farsi. In fondo sarebbe bastato spingere l’acceleratore sul contest di Instagram che avrebbe permesso una diffusione su più larga scala rispetto al libro di carta.
In casi come questo tuttavia l’abbinata con il libro di carta fornisce vantaggi preziosi.
Innanzitutto il posizionamento del brand. Un volume cartaceo di pregio, curato sia dal punto di vista della grafica e delle immagini sia da quello dei materiali di produzione, fornisce un valore unico al brand che lo realizza.
In secondo luogo, in un progetto come questo basato su una community di persone reali, la pubblicazione delle foto degli utenti in un libro di carta aggiunge al progetto un rafforzamento della loyalty e del senso di appartenenza che nessun feed di Instagram può garantire.
Insomma, come spesso accade non ha molto senso concentrarsi solo su un canale: l’integrazione tra carta e digitale può fare la differenza in un progetto di marketing.
